Stefano Munaò

Nella rubrica “Onorificenze” di questo numero del periodico “Il Golfo dei Poeti” sarebbe dovuta uscire la notizia che il Comandante Stefano Munaò era entrato a far parte del prestigioso Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, uno dei più antichi ordini equestri che risalgono alle Crociate; a questo titolo ed a quello di Commendatore al merito della Repubblica, si era nel frattempo aggiunto quello di Grand Ufficiale di Giustizia dell’Ordine militare betlemita, istituito dal pontefice Pio II con Bolla del 1459, per attività culturali e filantropiche svolte da Munaò nella Provincia. Non ha avuto la soddisfazione di vederne pubblicata la notizia.

Pur essendo nato a Genova ed avendo nel capoluogo ligure compiuto studi classici ed universitari di economia e commercio, e quelli nautici alla Spezia, da quasi quarant’anni era residente a Lerici e pertanto molto noto nel nostro ambiente dove con il dott. Lupi era stato uno dei fondatori del “Lions Club Golfo dei Poeti” divenendone uno dei più attivi animatori. Era anche socio dei Marinai d’Italia e del Circolo Petriccioli ed a Lerici si era prodigato in varie iniziative culturali e di beneficenza.

Nella sua professione marittima, quale comandante di unità da carico e da passeggeri, avendo raggiunto il più elevato grado di Capitano Superiore di Lungo Corso, aveva ampiamente meritato la stima e la fiducia degli armatori e degli equipaggi. Si era distinto più volte in difficili e rischiosi salvataggi nei quali aveva messo in evidenza la sua eccezionale perizia marinaresca nonché doti non comuni di ardimento e coraggio.

Lo attesta fra l’altro il Premio “1st Award” prestigioso riconoscimento della Coast Guard statunitense destinato a chi si è distinto in operazioni di assistenza e salvataggio.

Da un paio di anni aveva abbandonato la navigazione ma non le navi. Per incarico di armatori consapevoli di potersi avvalere della sua eccezionale competenza tecnica in piena fiducia, era continuamente in viaggio per l’Europa alla ricerca di alcune navi da acquistare o nella sorveglianza di altre sottoposte a lavori di trasformazione.

Quando ancora navigava, appena le lente traversate oceaniche gli concedevano un po di tregua, il Comandante si buttava a capofitto nella lettura e il risultato di questa intensa passione non tardava a rivelarsi nelle conversazioni che affrontava sempre con gagliarda baldanza impegnandosi in temi tanto diversi quali la storia in generale, l’antiquariato, la gemmologia, la numismatica e particolare conoscenza dimostrava nel campo di antichi strumenti nautici, mostre e orologi connessi con la navigazione astronomica. Senza tema di smentita potrei dire che il Comandante Munaò era uno degli uomini più colti fra i nostri “naviganti” come usiamo chiamarli noi.

Di carattere estroverso, esprimeva il suo punto di vista in una discussione sostenendolo con vivacità e ricchezza di argomenti, a volte con piglio guascone. Se qualcosa non gli andava a genio sembrava impugnare – proprio come un cavaliere delle Crociate – una grossa spada per farsi ragione dell’avversario e avresti detto che con la sua facondia se lo sarebbe sbranato, lui che non avrebbe fatto male ad una mosca, tanto nel profondo dell’animo era buono e generoso.

L’ultima manifestazione pubblica alla quale Munaò aveva partecipato con i confratelli del Santo Sepolcro della Sezione Ligure, era stata l’offerta del tabernacolo alla chiesa dedicata a La Spezia a Santa Barbara, protettrice della Marina. E al Sacramento dell’Eucarestia si era avvicinato in ospedale concludendo cristianamente, pochi giorni dopo, la sua esistenza terrena.

Ciò ha comunicato nella sua omelia il parroco di Lerici Mons. Carlo Ricciardi nel corso della cerimonia funebre concelebrata col Cappellano Mons. Antonio Feltrinelli e caratterizzata da una folta partecipazione di amici ed estimatori, di confratelli del Santo Sepolcro, dei Marinai d’Italia, di alunni delle scuole dove insegna la moglie e di autorità, fra le quali il Comandante in Capo Ammiraglio Ginesi ed il Prefetto della Spezia dott. Rasola. Al termine della cerimonia il Comandante Munaò è stato ricordato con toccanti parole dal poeta Francesco Tonelli.

Luigi Romani – L’estremo saluto al Comandante Stefano Munaò – pubblicato sul numero 1 – Anno XXIV 1995– de “Il Golfo dei Poeti” Periodico del Circolo Culturale “G. Petriccioli” di Lerici

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